LA STORIA DELLA FILODRAMMATICA A SCALEA
Locandina pubblicitaria del 1938 |
Le prime rappresentazioni teatrali si tennero nel
salone dell’asilo infantile delle suore sito nel Palazzo del Principe Spinelli.
Ogniqualvolta si teneva una rappresentazione, la sala
veniva allestita con il sipario realizzato da Andrea Bloise e le scenografie di
Orlando Belmonte che, oltre quello di scenografo, rivestiva anche il ruolo di
attore.
Locandina pubblicitaria del 1938 |
Gli attori che si alternavano sul palcoscenico erano
molteplici: Elio Galiano, un certo Bongianni, Euripide Spinelli, Gino
Cosentino, Antonio Licursi, Pietro Zuccarello, Giuseppe Barletta, Fulvio
Pezzotti, Giuseppe De Patta, Pasquale Voce, Balduino Ominelli e tanti altri
giovani che, nell’immediato dopoguerra approdavano alla passione per il teatro.
Avvenuta la costruzione dell’Istituto Madre Clarac in
via Lauro le rappresentazioni si tenevano nel nuovo salone dell’asilo
infantile. La commedia intitolata “Alaska” si ricorda come una delle ultime
rappresentazioni teatrali ivi tenute da Andrea De Vito. Essa aveva come tema il
traffico delle pelli e il contrabbando. Tra gli attori protagonisti di quella
commedia c’erano i già citati Orlando Belmonte e Carmelo Pietro
Zuccarello.
Successivamente intraprendeva l’attività teatrale
Alfredo Barletta con lavori come “I Ziti”, “A Malasciorta”, “A Magaria”, “Fa
cum t’ha fatt”.
Anche Ercole Serra si cimentava col teatro in
vernacolo organizzando spettacoli nelle piazze del centro storico come piazza
Cimalonga e piazza Spinelli.
Anche il prete Don Giuseppe Rimoli, chiamando a sé
molti ragazzi, li stimolava a partecipare a recite parrocchiali che esso stesso
organizzava.
Verso la fine degli anni ’50 ebbe successo una
compagnia che di frequente rappresentava a Scalea nel largo della Chiesa di San
Nicola in Plateis recite commuoventi come “La storia di Santa Rita da Cascia”,
nell’ambito della quale, un giovane attore senza talento, come da copione,
dovendo vendicare l’uccisione del proprio padre, esclamò “papà stanotte
ti vendicheramo” anzicchè dire “stanotte ti vendicheremo” .
Per tale errore l’attore suscitò, tra tanto sentimento di commozione che
suscitava il copione, ilarità e risate tra il pubblico.
Queste rappresentazioni richiedevano molte maestranze
come il regista, lo scenografo e il truccatore. Proprio come scenografo e
truccatore, oltre Orlando Belmonte, emergeva anche Peppino Barletta.
Nell’ultimo ventennio per particolare passione di
Gaetano Zuccarello Alfredo Barletta continuava l’attività teatrale
rappresentando vari lavori come Le panittere, “le lavannare”, “l’emigrante”, “a
morta nda casa”, “u lastrachijll”, “a vrascera du mis’ i Natal”, “a cantina di
mbriacun” e “u cunsul”.
Locandina pubblicitaria del 1939 |
Dal 2008 la passione per il teatro amatoriale veniva
ripresa a Scalea per mano dell’associazione Carnem Levare, la quale si è
cimentava da subito in un’approfondita ricerca sugli usi, costumi e tradizioni,
traducendoli in briose commedie rappresentate davanti al folto pubblico
scaleoto. Si ricordano le commedie scritte da Elena Stummo come “Stanott’ pass’
u Bommin”, “Ndu Vicinanz”, “A Duminicadia” e “Mbarativ n’art”. Sempre per la
compagnia Carnem Levare anche Francesco Casella si è cimentato nella stesura di
tre lavori come “A Cartullina militar”, “A Gatta i Don Cesare” e “U muurt ca
parla”.
L’auspicio nostro e di tutta la compagnia Carnem
Levare è che questa storia possa continuare a Scalea, significando che il
teatro possa essere un’altra grande tradizione del nostro paese.
Il presente documento è il risultato della ricerca effettuata da Francesco Casella e da Elena Stummo, soci dell'associazione Carnem Levare.
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